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Orum: il nuovo cielo di Giana Viscardi

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giana_viscardiIl post di oggi è su una artista di cui abbiamo già parlato in passato, Giana Viscardi, che ha appena prodotto il suo nuovo disco (il terzo in carriera se non ricordo male) completamente diverso dai precedenti e profondamente ispirato dalla cultura iorubá, che è particolarmente diffusa nello stato di Bahia. Il titolo di questo CD é un chiaro esempio di questa influenza: Orum nella cultura iorubá significa cielo, ed é, come dice la stessa artista, il suo modo di “nuotare nella musica, e di comunicare in maniera diretta i suoi pensieri con il resto del mondo“.

orumIl punto di partenza di questo lavoro è il suono dell’Orchestra Rumpilezz, una orchestra di percussioni e ottoni (trombe, tromboni e saxe) fondata da Letieres Leite, un sassofonista e flautista che ha contribuito al successo di moltissimi artisti come Ivete Sangalo, oltre ad aver suonato praticamente in quasi tutti i dischi degli artisti più famosi della MPB. Leitieres è stato l’arrangiatore dei brani che sono caratterizzati da una grande attenzione proprio per il suono, nel senso che sono stati tutti registrati “in gruppo”, quindi come una esecuzione live e con molta cura nella ripresa, per restituire nel miglior modo possibile il suono “della pelle, del legno e degli ottoni”, come dice la stessa Giana.

I brani sono in parte dell’autrice in parte di compositori contemporanei (Dani Black, Michi Ruzitschka – che è anche collaboratore della Viscardi -, Chico César e Celso Viáfora). Una particolarità è la presenza di una canzone inedita di Carlos Lyra e Vinícius de Moraes e un’altra particolarità è la copertina che è realizzata come collage dalla stessa autrice.

giana1Una cosa curiosa del disco è la presenza alle percussioni di un giovane ragazzo di 16 anni che si chiama Kainã do Jêje che suona una serie di percussioni organizzate come se fossero una batteria. Per questo strumento strano il gruppo dei musicisti del progetto ha creato un nome nuovo: atabaqueria contraendo atabaque (que è il nome di un tamburo molto usato nella musica etnica africana e anche brasiliana) e bateria appunto. Questo ragazzo suona in una maniera talmente particolare da essere stato definito il Pelé delle percussioni e il suo sound inusuale conferisce una particolarità importante a questo lavoro.

Insomma questo disco mischia un po’ di influenze da sempre care a Gianna Viscardi: il jazz, la musica popolare, queste nuove sonorità bahiane e anche la musica erudita. Ci sono collaborazioni importanti,  in ogni traccia, tra cui quella del cellista Jacques Morelembaum.

Il video seguente, tratto dal canale youtube di Giana é un pezzo che originariamente fu composto per una pièce teatrale ed è un esempio di quello che dicevo prima, cioè di come in uno stesso pezzo possano incontrarsi tante anime, come il jazz e la musica popolare.

Il sito di Giana Viscardi é questo qui (momentaneamente in aggiornamento ma immagino che il link rimarrà sempre lo stesso).



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